Le ombre di Morjegrad

Le ombre di Morjegrad

Le Ombre di Morjegrad

Romanzo vincitore del Premio Urania 2018

Dalla quarta di copertina:

“Fondata su un pianeta senza nome, Morjegrad, la città-stato, prospera sullo sfruttamento aggressivo delle risorse ambientali, in cui chi nasce dalla parte sbagliata delle Mura viene “sfruttato” fino alla morte. La dimensione metropolitana, con i suoi ingranaggi sporchi di sangue, si contrappone a quella dei rapporti umani, gli unici ad avere valore in un mondo dove nessuno è innocente, neanche chi combatte per la Rivoluzione. Esperimenti genetici, voglia di riscatto, tradimenti, disperazione e giochi di specchi: sono queste le ombre che popolano Morjegrad. Uno straordinario romanzo d’esordio, in un mondo folle e claustrofobico in cui i protagonisti sono accomunati da un unico grido di dolore. Perché a Morjegrad vivere è quasi sempre sinonimo di sopravvivere.”

Dal comunicato del 26 giugno 2019:

Un romanzo di lotta e speranza, in un mondo folle e claustrofobico che non lascia scampo al naturale sviluppo delle relazioni sociali, e in cui dietro a ogni angolo si cela l’ombra oscura di un progetto di assoggettazione degli esseri umani a cui nessuno sembra poter resistere. Neppure i personaggi principali di quest’opera, tutti unici e possenti nella loro caratterizzazione, accomunati dal grido di dolore che pervade la comunità di Morjegrad, la città-stato in cui vivere è quasi sempre sinonimo di sopravvivere.

La cover del brano "Life in Morjegrad" degli Shapemess. Artwork by Franco Brambilla

“Life in Morjegrad..?” degli Shapemess. Artwork by Franco Brambilla.

Le cupe atmosfere di Morjegrad nell’arte sonora degli Shapemess

 

Parole, suoni, colori. Morjegrad è una città di sinestesie, e gli Shapemess, artisti eclettici che attraverso la musica elettronica, e non solo, riescono a dar vita a interi universi letterari, hanno composto un brano dedicato alla mia oscura città.

Dal loro sito: “Suoni inquinati e graffianti, assolutamente “unpleasant”, avvolgono e irrompono dallo sfondo della metropoli, stringendosi sempre di più sulla protagonista, la cui resistenza cresce dall’intimità, semplice e potente, del pianoforte che la rappresenta, combattendo fino all’abbandono delle proprie forze.”

Clicca qui per ascoltare “Roaming the sprawl” sul sito degli Shapemess!