Premio Urania 2018 con il romanzo “Le Ombre di Morjegrad”, scrive storie fin da quando ha imparato a tenere la penna in mano. Nel 2022 pubblica il suo secondo romanzo, “Il sangue delle madri”, edito nella collana Urania Jumbo, Mondadori.
Al suo attivo ha anche alcuni racconti, fra cui “Dimenticare gli Uragani” e “Ninfe sbranate”, pubblicati sulle pagine di Urania nel 2020; e “Chora”, appena uscito in edicola in Urania Millemondi e disponibile per tutta l’estate.
Le parole creano mondi, qualche volta universi.
Come quello di Morjegrad, città-Stato fondata su un pianeta di cui tutti hanno dimenticato il nome, colonizzato dall’umanità fuggita dalla Terra in rovina. Ma gli errori del passato si ripetono, e la lotta per la sopravvivenza diventa la chiave per comprendere se stessi e il peso delle proprie scelte.
Ma ci sono anche altri mondi/storie che vale la pena esplorare…
I mondi creano parole: la base dell’ispirazione è l’osservazione, l’ascolto, il viaggio.
Quanta narrazione si nasconde in un riflesso, in un dettaglio? Dal carapace iridescente di un insetto alla vastità di un panorama, urbano o naturale, tutto racconta. La penna è anche nello sguardo, che deve saper raccogliere frammenti di storie da tutto ciò su cui si posa.
Per questo ho raccolto qui qualche album delle mie foto: è un modo per raccontarvi chi sono anche attraverso le immagini che raccolgo.
